Shifting: il fenomeno virale tra sogno e realtà

Sempre più giovani parlano di “shifting”, un’esperienza tra immaginazione e viaggio mentale. Ma di cosa si tratta davvero?

Lo shifting è un concetto che ha guadagnato, durante e dopo la pandemia di Covid-19, molta popolarità sulle piattaforme digitali utilizzate dai giovani.

Questo,in sé, consiste nell’idea di spostare la propria consapevolezza dalla realtà alla quale si appartiene (detta CR) alla realtà desiderata (detta DR). Lo scambio può avvenire attraverso un mix di tecniche di meditazione e rilassamento. Per esempio, un semplice studente del liceo può seguire le lezioni in un prestigioso college, oppure esplorare mondi perduti e terre selvagge.

Lo shifting può essere ritenuto una esperienza dissociativa, che è un processo psicologico in cui una persona si distacca dalla propria realtà, come in uno stato di trance o quando si attraversa un sogno lucido. 

Secondo gli esperti, lo shifting potrebbe essere legato anche a stati di ipnosi autoindotta, mentre chi lo pratica afferma che è una vera e propria esperienza, alla quale sono ancorati dei ricordi o delle sensazioni familiari. 

Una domanda sorge spontanea: perché lo shifting ha acquistato popolarità tra i giovani?

Uno dei motivi del successo di questo fenomeno è la ricerca di evasione. Molti adolescenti, soprattutto dopo periodi di stress o isolamento (come durante la pandemia), hanno trovato in questa pratica un modo per sfuggire alla realtà quotidiana, vivendo avventure nei mondi immaginari da loro più amati.

Inoltre, il fenomeno si è diffuso anche grazie al fatto che non richiede strumenti particolari: basta visualizzare nella propria mente la realtà che si vuole raggiungere, rilassarsi e credere nel processo. Questo lo rende accessibile a chiunque ed ha alimentato un senso di comunità tra ragazzi che esplorano e condividono le stesse esperienze.

Lo shifting è anche estremamente soggettivo e personalizzabile: ognuno può creare le basi della propria esperienza attraverso uno script, ovvero una scaletta contenente tutte le caratteristiche desiderate.

In uno script, è possibile personalizzare il proprio aspetto fisico, il proprio carattere e le relazioni interpersonali nella realtà desiderata.

Questo rende lo shifting un’esperienza ancora più immersiva e personale. 

Lo shifting ha una base scientifica solida?

Al momento, non esistono prove scientifiche certe che provino la possibilità di spostare materialmente la propria coscienza in altre realtà. 

Attraverso una riflessione, è possibile però affermare che la nostra percezione mentale della realtà è una versione soggettiva della realtà stessa, quindi che esistono innumerevoli realtà soggettive per ogni umano, tanti modi di vedere le cose e molteplici maniere di interpretare il mondo circostante. 

Questa riflessione nasce dalla frase “La mappa non è il territorio” del filosofo polacco Alfred Korzybski: ipoteticamente, la mappa è una costruzione della nostra mente, quindi la maniera in cui percepiamo la realtà soggettivamente. Il territorio invece è la realtà oggettiva, che esiste al di là delle nostre percezioni. 

In conclusione e in sostegno di quest’ultima riflessione, lo shifting è un modo alternativo e completamente soggettivo di percepire la propria realtà oppure la realtà desiderata. Nello shifting non esistono regole, l’unico requisito per praticarlo è l’immaginazione.

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