‘L’amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi,
e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire’
Questo dice Hegel, filosofo tedesco del 18esimo secolo, sull’amore e, ritengo questo pensiero molto vero. Tendenzialmente, ci innamoriamo di persone molto diverse da noi, quasi opposte, scoprendo poi che non sono così diverse: amiamo chi non è come noi, ma nel quale cerchiamo anche di riconoscerci . Posso applicare questa teoria a livello personale, dato che mi interesso sempre a persone molto introverse, schive e solitarie, essendo io, invece, abbastanza estroversa. Vedo in loro una proiezione del mio lato più chiuso, attenuato da quello più socievole.
Mi piace chi, in qualche modo, sta fuori da un contesto di socialità oppure politico comune, perché mi trovo io stessa ‘fuori’; allo stesso tempo, mi piace prendere l’iniziativa, essere quella che parla di più, provando a coinvolgere ad avere in un certo senso ‘il comando’, solo iniziale, per portare allo scambio, al confronto e a un avvicinamento emotivo.
L’AMORE E’ AUTONOMIA?
Il filosofo afferma anche : “Che gli amanti abbiano autonomia e ciascuno abbia un principio suo proprio di vita significa solo che possono morire. (…)”, ma con questo non sono d’accordo.
Ho sempre ritenuto importante, se non prioritario, mantenere la mia indipendenza e la mia autonomia a livello emotivo, non creare rapporti di attaccamento e dipendenza da un’altra persona; al contrario cerco scambio, confronto e unione non totale. Bisogna ricordare che oltre che una comunità siamo anche dei singoli individui .
Dobbiamo trovare la nostra forza in noi stessi perché, alla fine, siamo l’unica persona con cui conviveremo per il resto della nostra vita.
Contraddico Hegel anche riguardo al fatto che la soddisfazione può trovarsi semplicemente nel dare all’altro senza aspettarsi nulla in cambio: non è equo, il sentimento è a senso unico. Una persona dà e l’altra non restituisce, non è piacere: è sottomissione, masochismo. Proprio per questo motivo l’utilizzo della razionalità è fondamentale per non soccombere alla propria emotivitá, arma a doppio taglio. Spesso ho dato molta, troppa fiducia agli altri e sono giunta alla conclusione che la fiducia deve essere meritata, non cieca, così come l’amore deve essere uno scambio e un’unione , ma né un inglobamento opprimente né un rapporto “servo padrone”.