Il 27 gennaio cade la ricorrenza della Giornata Internazionale della Memoria. Perchè proprio questo giorno?

E’ stata scelta questa data perchè il 27 gennaio del 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, luogo simbolico degli orrori del nazismo.

Benchè io ritenga questa ricorrenza importante, ogni anno rifletto su quanto sia vana la retorica che le si fa attorno.

‘Per non dimenticare’: lo sento ripetere ogni anno. Ma come si può non dimenticare il giorno dopo un argomento che non viene approfondito a dovere? Pensate basti davvero quel minuto di silenzio in classe a farci ‘ricordare’? Tutta formalità e retorica sbrigativa, fatta superficialmente, giusto per sentirsi la coscienza a posto.

Oggi, mentre stavo andando a scuola, mi sono chiesta che giorno fosse. Mi è saltato in mente che il 27 gennaio è il Giorno della Memoria e, come ogni anno, ho riflettuto, non tanto sui fatti accaduti, ma su come viene (o meglio non viene) affrontato l’argomento nelle scuole.

DATE ALLA STORIA UN SIGNIFICATO!

Noi ragazzi studiamo la storia, ma pare che, oltre ad avere uno scopo meramente didattico, il suo insegnamento non ne abbia altri. C’è bisogno di modernizzarsi! Parliamo della Shoah collegandola con fatti attuali, approfondiamo ed analizziamo i fatti, parliamone, scriviamone, dibattiamone! Dicono che la storia si ripete, allora impariamo a guardare alle cose con maggiore spirito d’osservazione, perché quegli orrori del passato potrebbero ripetersi. Non possiamo affrontare la vita a suon di nozioni!

LA SHOAH NON E’ LA SOLA DA RICORDARE

Si sente parlare ciclicamente della Shoah, ma mai di altre persecuzioni storiche o ATTUALI.

Come mai non viene data la stessa visibilità allo sterminio tibetano da parte dell’esercito cinese nel 1950? Il Dalai Lama, capo spirituale e politico del Tibet, tentò dapprima una convivenza pacifica con i comunisti cinesi invasori, ma la sistematica politica di  sottomissione e repressione attuata a danno del popolo tibetano lo costrinsero ad appoggiare la resistenza popolare e la rivolta nazionale tibetana che iniziò il 10 marzo 1959. Vennero uccisi milioni di civili.

CAMPI DI CONCENTRAMENTO MODERNI

Attualizzando il tema, la situazione odierna in Cina non è tanto distante da queste aberrazioni passate: dal 2017, 1 milione o più di uomini e donne appartenenti a gruppi etnici prevalentemente musulmani sono stati detenuti dal governo cinese nella regione autonoma uigura dello Xinjiang. Vengono portati in centri “educativi” o campi di internamento e in carcere per le ragioni più disparate, tra cui quella di essere  persone “inaffidabili”; vivere o viaggiare all’estero; avere troppi figli; indossare abiti religiosi o avere WhatsApp sul proprio telefono.

E dello sterminio dei miliardi di indigeni da parte dei colonizzatori bianchi? Certo, può essere citato in un paragrafetto del libro di storia, ma nulla in confronto alle paginate dedicate alle spedizioni del grande Colombo.

 

A noi, società di oggi, del passato, cosa rimane? Niente. Il dovere di fare silenzio per un minuto, un giorno dell’anno.

Come disse Anna Frank : ‘Non siamo donne e uomini insignificanti’ e per favore, facciamo in modo che la nostra società e la nostra scuola non ci rendano tali.

Un pensiero su “Il Giorno della Memoria è ogni giorno”
  1. Bell’ articolo, anche io penso che bisogna parlare anche di attualità collegandola alla storia ( nelle scuole) e non solo far immagazzinare dei dati anche perche tutto ritorna e bisogna dar un significato più ampio a ciò che si studia

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