Da quasi un anno pratico danza paralimpica due volte alla settimana, in gruppo misto e individuale.
Ho scoperto casualmente l’esistenza di questa scuola, che fa dell’inclusione la sua filosofia, “Semplicemente danza” presso Le Officine a Savona.
In quel periodo ero alla ricerca di uno sport da praticare nel tempo libero e questa occasione è calzata proprio a pennello! Inoltre quest’attività mi ha permesso di risvegliare una passione che già coltivavo da piccola dai quattro ai sette anni.
Io e mia mamma ci siamo recate a vedere la scuola e a conoscere la mia maestra Emilia.
Mi sono trovata subito in sintonia con lei, avendo un’idea dell’inclusione molto simile, il nostro approccio è avvenuto in modo naturale. Emilia è una splendida persona, gentile e accogliente, determinata oltre che essere una bravissima ballerina.
Uno degli aspetti che più mi ha stupito di lei è il suo modo di relazionarsi con i suoi allievi.
Inizialmente frequentavo una volta alla settimana il gruppo misto, dove il divertimento è assicurato. Successivamente, anche su consiglio della maestra, ho iniziato le lezioni individuali, preparando un assolo per i prossimi Campionati Nazionali. Nel frattempo spero di trovare un partner!
Nel momento in cui parte la musica, la danza è la tua miglior compagna.
Come atleta paralimpica sono molto contenta di svolgere questa attività, nella quale mi diverto tantissimo. Sinceramente non pensavo si potesse realizzare ciò, in quanto ho sempre sentito parlare di inclusione senza però attribuire il vero significato.
Grazie alla danza ho capito che il valore è nella bellezza di poter fare ciò che si ama insieme.
In conclusione, la danza e gli altri sport, anche grazie alla spinta di testimonial famosi, sono in grado di portare un messaggio importante: l’inclusione, includere cioè essere insieme, arrivare al traguardo che atleti olimpici e paraolimpici gareggino insieme.