Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi.
Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta.
Queste sono le prime due righe del celebre romanzo di Nabokov : Lolita.
Sin dalla prima pagina ,in qualche modo, ti strappa dalla realtà di sempre e ti trasporta in un universo crudo e infido nella mente di un amante di ninfette quale Humbert Humbert.
Scritto per la prima volta a fine anni 30, sotto forma di dattiloscritto, come più volte riportato dall‘autore stesso :«Il primo vero palpito di Lolita mi attraversò verso la fine del 1939 o all’inizio del 1940 a Parigi, mentre ero immobilizzato da un forte attacco di nevralgia intercostale» romanticizza l’ossessione da parte del pervertito Humbert nei confronti di Lolita, appena dodicenne.
La prima parte del romanzo inizia con la storia e le vicissitudini del protagonista: dalla morte della sua prima cotta appena più giovane di lui, il successivo trasferimento a Parigi, ed infine la rottura definitiva tra lui e sua moglie .
Si trasferì nella città di Ramsdale in New England dove prese posto inizialmente come professore di letteratura francese, successivamente affittò una stanza nella casa di Charlotte Haze, vedova e madre di Dolores, la quale si invaghì di Humbert appena arrivato. Quando, varcando la soglia del giardino, vide per la prima volta Lolita, per Humbert iniziò il vero delirio nella speranza di strapparle dalle mani la vita di una qualsiasi 12enne e portarla nel suo universo girando tutta l’America.
Quando Charlotte fu investita in strada passeggiando per imbucare tutti i frammenti scritti da Humbert durante la permanenza a casa loro, non attese un attimo e si fiondò diretto dalla sua bella Lo che stava passando in quel momento un’estate in un campo non lontano dalla residenza Haze.
Nella seconda parte, apre la scena la fuga dalla città natale di Lo e l’inizio del viaggio in lungo e in largo per gli States; il luogo favorito da Humbert per consumare l’insaziabile amore illecito per Lolita erano i motel: ne vengono presentati molti durante tutta la durata del romanzo. Dolores cerca di scappare, o meglio trovare una scusa per sfuggire a quella malsana relazione ma ogni qualvolta le veniva in mente di proporlo al suo rapitore, esso la minacciava con la storia dei servizi sociali. Dopo circa un anno Lolita, desiderosa di avere un’adolescenza come i suoi coetanei, convince Humbert ad iscriverla in una scuola, anche se proprio qui viene scandito l’inizio della pazzia di esso (più di quanto era presente prima): la rinchiude in casa, e quelle poche volte in cui la lascia uscire è perennemente seguita. Durante la parentesi scolastica conosce il commediografo ed amico della defunta madre, Quilty, che rimane estasiato dalle capacità di Lolita nel recitare.

Lolita scappa, Humbert per paura di non rivederla la segue e dopo essersi nuovamente conciliati si rimettono in viaggio. La fine del lungo viaggio e la successiva separazione tra vittima e carnefice avviene quando, in un motel, Lolita riesce a scappare con Quilty, anch’esso volenteroso di averla tutta per s. Dopo aver appreso ciò Humbert va a trovare la Lolita ormai diciassettenne e sposata, pregandola di tornare con lui; essa rifiutando chiude definitivamente i rapporti con il maniaco. Humbert quindi uccide senza pietà Quilty.
Il romanzo si conclude con la morte del primo e dopo circa un mese, la notte di Natale, la morte della bella Lola.

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