Come sappiamo, nel mondo dell’ arte niente è davvero originale, ogni nuovo artista si ispira ai grandi che lo hanno preceduto, e uno degli esempi più chiari in campo musicale è Hozier, che ruba sprazzi di jazz, soul, folk e rhythm & blues. Hozier crea il suo sound distinto e si afferma come uno degli artisti più avvincenti nel mondo indie-rock/folk negli ultimi tempi, e ciò che in lui si apprezza di più è il modo in cui ammetta apertamente le sue influenze: lui va  oltre la semplice presa in prestito degli stili, facendo riferimenti ai grandi del genere in questione


Hozier (2014)

Partiamo al dì fuori della musica stessa: dal punto di vista dei testi, è molto legato alle tematiche trattate dal suo connazionale irlandese James Joyce, un autore modernista seminale noto per libri come Gente di Dublino, Ulisse e Veglia di Finnegan.

La sua scrittura è notoriamente piena di passaggi, flussi di coscienza e allusioni alla mitologia classica. Uno dei temi più importanti nei lavori di Joyce è la critica alla religione organizzata e in particolare al cattolicesimo, estremamente presente nella cultura e nella storia del paese, e altrettanto  presente nella musica di Hozier. Nella sua canzone più famosa, Take Me To Church,  usa immagini religiose per parlare apertamente della sessualità, significato che però viene a volte frainteso a causa del videoclip; si tratta di una critica aperta alle leggi anti LGBT in Russia, fortemente influenzata dalla politica della chiesa ortodossa, che nel 2014 ha iniziato a segregare la comunità.

C’è un’opera di Joyce in particolare che può essere trovata dappertutto nella musica di Hozier: Un Ritratto Dell’Artista Da Giovane. In un’intervista con UNCUT Hozier ha parlato della sua interpretazione del romanzo:

Si tratta principalmente della lotta di un uomo per trovare la propria identità in una cultura oppressa dalla Chiesa in un’epoca fortemente influenzata dal cattolicesimo e da un nazionalismo da cui vuole solo essere libero.

I temi dell’identità e della religione, che corrono per tutto l’album di debutto omonimo, si può persino riuscire a vederli in brani come Foreigner’s God, o From Eden e ancora in Angel of Small Death and the Codeine Scene. Qui possiamo notare come citi letteralmente il Ritratto Di Un Artista  nel verso “shaking the wings of dear terrible youth“,  presente nel romanzo di Joyce.

Accanto ai temi della religione e dell’identità, la sua musica, come già suggerito, tratta intensamente il tema della sessualità. Hozier ha detto, sempre per UNCUT, che ciò dipende dal modo in cui il blues lo ha influenzato, dichiarando:

Il blues è una musica molto fisica. Si tratta spesso di sesso, ovunque, attraverso allusioni o meno. Spesso si tratta della relazione tra due persone. Quindi, in questo senso, in parecchie mie canzoni c’è molta interazione tra due persone

La musica blues è nel sangue di Hozier: suo padre era un musicista blues di Dublino e lui ha trascorso la sua giovinezza ascoltando artisti del calibro di John Lee Hooker, Nina Simone, e Muddy Waters. Insieme al blues Hozier attinge da altri generi tradizionali, come il folk e il gospel, inserendo linee specifiche nelle sue canzoni: ad esempio il brano Work Song costruisce il ritornello attorno ad Ain’t No Grave, un canto tradizionale gospel diventato famoso nella versione interpretata da Johnny Cash.

Il mondo del blues e del gospel si incontrano e si sviluppano tracciando alcune delle grandi influenze di Hozier: questo può essere ovvio in Jackie and Wilson, una canzone che prende il nome dalla leggenda del soul Jackie Wilson. Hozier ha parlato apertamente a NPR dell’influenza che Jackie Wilson ha avuto su di lui.

È una grande influenza per me, è fantastico. Penso che Elvis fosse il Jackie Wilson bianco, piuttosto che il contrario

Jackie and Wilson è anche  una canzone sull’ identità e il passare degli anni, tema caro a Joyce. 

Westeland, Baby! (2018)

Alcune influenze vengono riproposte in modo più palese nel secondo album Wasteland Baby, e, partendo dal secondo singolo dell’album, con Almost (Sweet Music), ci troviamo davanti ad un’impresa di acrobazie liriche, che crea una bellissima canzone d’amore con titoli e versi presi dai grandi classici jazz, come The Very thought of You, Am I Blue?,  A Love supreme, Seems to Remove, e I Get Along Without You Very Well.

A fianco a Almost in Wasteland baby è presente anche Nina cried Power, il riconoscimento più diretto delle influenze del cantautore irlandese fino a quel punto della sua carriera. Nina Cried Power ha come riferimento la leggendaria Nina Simone, e cita nomi quali Billie Holiday, Nevis Fable, Curtis Mayfield, Patti Labelle, John Lennon, James Brown, B.B. King, Joni Mitchell, Marvin Gaye e Woody Guthrie. Presenta anche una collaborazione insieme a Mavis Staples e Booker T Jones (che a loro tempo parteciparono ai raduni di Martin Luther King) mentre il ritornello di Nina Cried Power è un riferimento al momento musicale specifico, in particolare la straordinaria performance di Simone di SinnermanSinnerman stessa usa influenze gospel e immagini religiose per fare un punto politico, il che è ciò che rende Nina Cried Power non solo un riferimento ai musicisti che hanno influenzato il cantante, ma anche un tributo al  ruolo da loro ricoperto nel cambiamento sociale e la raccolta della testimonianza di Nina Simone come quella di una figura importante nel movimento per i diritti civili ( pensiamo a canzoni politiche come To Be Young, Gifted and Black e Mississippi Goddam).

Nina Simone

Ma il significato politico di Nina Cried Power va oltre il solo movimento per i diritti civili. I grandi musicisti nominati erano attivamente politici nella giustizia sociale; John Lennon ha sostenuto la causa del femminismo, Bob Dylan è stato fortemente critico nei confronti dell’imperialismo americano e Woody Guthrie ha usato la sua musica cercando di affrontare il fascismo.

Woody Guthrie
Woody Guthrie

Cried Power non è solo la somma dell’importanza dei movimenti sociali, ma riguarda anche la necessità dell’azione, non solo “trattenendo pensieri svegli”, ma attingendo alla storia dell’attivismo per cercare di cambiare il mondo. Hozier ha parlato di questo nell’ episodio 151 del podcast Song Exploder, dove dice:

a volte diamo scontata la ricchezza di questa eredità di artisti davvero fantastici e coraggiosi che hanno semplicemente cantato e scritto di ciò che era importante per loro. Quando Woody Guthrie scrisse canzoni sui fascisti non ci pensò due volte. Quando Joni Mitchell stava scrivendo sul cambiamento climatico, si è fermata e ha pensato che fosse troppo predicativo e si rese conto che c’erano artisti che ci hanno pensato troppo o si sono semplicemente alzati in piedi e hanno cantato e di ciò che sentivano fosse importante in quel momento  e cantare.

Oltre a Nina Cried Power, Hozier ha continuato ad attingere alle sue influenze per scrivere canzoni per l’azione politica, prima dell’esibizione del videoclip del singolo Jackboot Jump, ammette di essere stato ispirato dalla musica di Woody Guthrie: Jackboot Jump non è solo un brano politico in astratto, e fa riferimento specificamente alle proteste per l’oleodotto del Dakota, alle proteste degli studenti a Mosca e al movimento di protesta studentesca in corso a Hong Kong.


Hozier ha fatto carriera stando esplicitamente seduto sulle spalle di giganti, piuttosto che fingere di essere qualcosa di completamente originale, ha abbracciato le sue influenze facendole infiltrare nei suoi testi, nella sua musica e persino nella sua etica politica,  si è ritagliato uno stile unico e ha trovato il modo per diventare una voce per il cambiamento politico: e quello stile è quella voce politica che continuerà sicuramente a influenzare la prossima generazione di musicisti a venire.

Irish people deserve better' - Hozier on God, feminism, Trump and what makes him angry about Ireland - Independent.ie


 

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