(Nella foto gli effetti delle piogge acide)
Le morti annuali per inquinamento atmosferico sono mediamente 379.000 nell’Unione Europea: 51.000 tra esse sono causate dalla troppo elevata quantità di diossido di azoto nell’aria. Sono questi i dati impressionanti che ci vengono forniti dall’ISGlobal di Barcellona, dall’Università di Utrecht e dall’Istituto di Salute Tropicale svizzero.
La diffusione del diossido di azoto interessa soprattutto le metropoli, dove le industrie ed il traffico contribuiscono in maniera impattante all’aumento di questo gas nell’atmosfera.
Si tratta di un gas molto denso e rossastro, composto da un atomo di azoto e due di ossigeno; la sua densità è tale che non si disperde nell’atmosfera, tendendo per questo a depositarsi nel suolo.
Questo gas, seppur utile nel settore industriale, è responsabile di diversi danni ambientali e sull’essere umano: il rischio maggiore è che, reagendo con acqua e ossigeno, renda acida la pioggia, causando seri problemi alle riserve d’acqua dolce, come i fiumi e i laghi.
Per ciò che riguarda la nostra specie invece, le problematiche sono relazionate all’apparato respiratorio: le particelle di gas si diffondono nel liquido di rivestimento epiteliale, dove reagiscono con molecole antiossidanti e lipidiche, ovvero molecole antimicrobiche. Queste producono una risposta di contrasto con il nostro corpo che, di conseguenza, reagisce con la bronco costrizione (per evitare che le particelle arrivino agli alveoli).
Questa risposta varia in base alla quantità di diossido che si respira; quando la quantità è bassa, la conseguenza è una semplice irritazione della cavità orale, mentre a livelli più elevati le ripercussioni possono risultare maggiormente gravi: bronchite, polmonite o asma.
Parlando di dati, le aree all’interno dell’Unione Europea la cui mortalità è più alta a causa di questo gas sono Madrid, Anversa (Belgio), Torino e Barcellona. Attualmente, è vigente una normativa imposta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che implica un limite massimo di diossido presente nell’atmosfera. Questo è sicuramente stato d’aiuto, in quanto la mortalità si è ridotta notevolmente.
Tuttavia il tasso di mortalità è ancora piuttosto alto, quindi le limitazioni imposte dall’OMS non hanno risolto il problema, lo hanno soltanto parzialmente limitato.
Possiamo quindi concludere affermando che è impossibile che il diossido di azoto sparisca, ma sarebbe necessario portare i livelli al minimo.
- Fonti: Un estudio sitúa a Madrid como la ciudad europea con más mortalidad asociada a la contaminación por NO | Clima y Medio Ambiente | EL PAÍS (elpais.com)
- https://www.instagram.com/p/CKny7gLFjz4/
- Correlati: https://www.savonanews.it/leggi-notizia/articolo/piogge-acide-su-savona-marco-caviglione-offre-una-spiegazione-allo-strano-fenomeno-della-ruggine.html