Il 16 agosto del 1977 muore Elvis Presley, dando vita alla leggenda.
Elvis è il simbolo generazionale degli anni ’50, il primo artista a creare le psicosi da delirio collettivo, l’ uomo simbolo della nascita del Rock’n’Roll.
Tra i tanti, lui fu il primo artista la cui morte è avvolta nel mito, un fenomeno  che pian piano si sarebbe allargato ad altri, numerosi artisti. E con lui iniziano anche le prime teorie su una morte confezionata ad arte da regalare ai fan, potendo tornare a vivere una vita senza le pressione della fama.
Cosa si nasconde dunque dietro la morte del padre del Rock? In passato numerosi sostenitori, a gran voce, hanno giurato di averlo visto in alcuni discount in Texas, altri in piccoli paesi dell’Illinois o ancora nelle vicinanze della sua vecchia tenuta a Graceland. Elvis ha davvero finto la sua morte?

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La vita del Re del Rock

Elvis Presley nasce nel 1935 in una famiglia povera del Mississipi. Nel ’54 inizia la sua leggendaria carriera: è il primo bianco a cantare sonorità tipiche nere con influenze Gospel, Rhythm and Blues e Soul della comunità afroamericana, in America ancora sotto la segregazione razziale. Nella comunità bianca, infatti, è considerato un bianco della voce nera; l’opposto in quella nera; e grazie al “colonnello” Tom Parker, che fu per lui manager, sale velocemente nell’Olimpo musicale del periodo.

Nel 1956, con la canzone Love Me Tender e il film omonimo arrivato in Italia con il titolo Fratelli Rivali, Elvis sale in testa alle classifiche e da allora non scenderà più: la sua carriera conta più di 500 milioni di dischi venduti.
Come si sa, fu anche attore, grazie ai suoi 33 film, che negli anni ’50 riuscirono a risolvere la crisi dei botteghini, riportando gli spettatori nei cinema e nei teatri.

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In poco meno di tre anni Presley sconvolge l’America con la sua voce calda, il ciuffo ribelle all’epoca  considerato troppo lungo per un uomo, (elemento di stile che rimane nelle radici del rock fino agli anni ’90) e il suo modo sensuale di ondeggiare il bacino. È un sex symbol maschile, che piace alle donne, stabilendo lo standard ideale per gli uomini del periodo.
Con lui inizia anche il conflitto tra musica e Chiesa: quest’ultima è infatti convinta ch’egli sia “un diabolico sacerdote del sesso”. La Chiesa protestante punta il dito contro la musica pop del periodo che per la prima volta risulta un assecondare le pulsioni sessuali che ogni buon cittadino americano deve controllare in nome della religione e del buon costume. La prima apparizione di Elvis in televisione fu infatti aspramente criticata per il modo “estremo” che aveva di muoversi sul palco che costò un boicottaggio di alcuni suoi pezzi dalle radio nazionali americane. (qui il link dell’esibizione https://youtu.be/aNYWl13IWhY )

Sono gli anni in cui in tutta l’America si levano voci di protesta contro il rock che infiamma i giovani con la sua oscena suggestività; i ragazzi iniziano ad avere delle prospettive di vita che, per la prima volta, si differenziano da quella dei padri, e seguono i propri interessi.

Ma il gentile e rassicurante, religioso, ragazzo di campagna dall’immagine di ribelle stravagante è molto più sensibile di quanto si creda: infatti gli anni che vanno dal 1958 al ’60, che sono gli anni di leva militare, in Germania, lo segnano particolarmente. L’assenza dai palchi non ne diminuisce però la notorietà, che al contrario cresce sempre di più.

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Questo, aggiunto alla morte della madre a cui è particolarmente legato e al successivo matrimonio del padre con un’altra donna, saranno degli avvenimenti che faticherà a digerire. Elvis diventa infatti una persona più cupa e arrogante, soprattutto nel privato, dove  si sostiene da parte di alcuni testimoni che praticasse orge con minorenni e facesse uso di varie droghe.
Durante la leva militare, però, conosce la quattordicenne Priscilla Beaulieu, che sette anni dopo diviene sua moglie.

Priscilla Presley: «Elvis si drogava, consapevole di stare per morire»

Negli anni seguenti si distanzia sempre di più dei palchi, preferendo gli studi cinematografici hollywoodiani, che poco a poco frequenta sempre meno; eppure la sua figura fatica a sparire dalla testa delle persone. Elvis è ancora considerato l’uomo dal fascino più erotico degli USA, ed è ancora una minaccia per la morale delle nuove generazioni.

Nel’ 68 nasce la figlia Lisa Marie ed Elvis è in una fase della vita in cui è felice e soddisfatto.
Intanto la sua musica fa il giro del mondo, mescolando gli stili della musica bianca e di quella nera del rhythm and blues, anche in Europa, dove iniziano a svilupparsi i primi imitatori, che seguono le sue orme giocando sulla novità, come in Italia, ad esempio, fa Little Tony.

Nello stesso anno, a Las Vegas, Elvis torna sul palco dopo 7 anni di assenza, motivato anche dal recente calo di vendite dell’ etichetta discografica.
Lo spettacolo è seguito da milioni di persone anche in televisione. Il pubblico è in delirio e l’evento verrà ricordato come l’ Elvis Comeback Special, segnando una tappa ineludibile nella musica.
Elvis, a quasi quarant’anni, è ancora una star leggendaria  dal fascino irresistibile: infatti nei live è tipico il momento in cui passa tra le fan per baciarle sulle labbra; ma le nuove generazioni sono attirate ormai dalla British Invasion , con a capo band quali Rolling Stones, Beatles, Who, Kinks e Cream e tante altre, ispirate proprio dalla sua musica.

Elvis Presley 'That's All Right' '68 Comeback Special
Elvis Presley canta ‘”That’s All Right” al Comeback Special

Col tempo però diventa sempre più solo, iniziando ad abusare di cibo e tranquillanti , e di conseguenza  ingrassa notevolmente, arrivando, negli ultimi anni della sua vita, a pesare oltre 100 chili. Nel ’73 infatti divorzia  dalla moglie Priscilla, dopo vari tradimenti reciproci, chiudendosi in sé stesso e non uscendo di casa se non per andare ai concerti;  inizia anche ad sviluppare paranoie su un suo possibile omicidio, facendosi infatti accompagnare sempre dalle guardie del corpo. E’ inoltre estremamente superstizioso e si convince che morirà alla stessa età in cui morì la madre, a 42 anni: e in effetti così sarà.

L’ultimo periodo di vita di Elvis

Il 16 agosto del ’77 viene trovato morto disteso nel bagno della sua camera da letto della sua villa a Graceland.                                              Date  le numerose paranoie di cui era vittima aveva già organizzato tutto per un eventuale funerale, uno show indimenticabile.
Il 16 Agosto ’77, in America, è proclamato lutto nazionale. Oltre 70.000 persone sono presenti alla cerimonia funebre.


Teorie sulla morte di Elvis
È paradossale ciò che avviene con Elvis: nel ’77 infatti è totalmente irrilevante nella cultura americana, un artista in declino con grossi problemi di peso e droga. Ma all’improvviso con la sua morte diventa un personaggio chiave della cultura americana e il mito è ancora molto vivo nella sottocultura americana. Infatti ogni 16 agosto, a Graceland, si radunano decine di migliaia di persone e addirittura, in Oregon, vi è una chiesa dedicata al suo culto, dove ci si può sposare sotto la sua benedizione.

Graceland Wedding chapel | Sposarsi a Las Vegas

Il padre  non ha mai creduto alla morte naturale o al suicidio, avanzando subito l’ipotesi di un assassinio; ma la polizia non può negare l’evidenza: l’autopsia fa emergere l’assunzione di 12 farmaci diversi, e ciò basta ad aprire un’inchiesta che si conclude con la conferma del suicidio.

La stessa generazione che lui aveva rappresentato durante la sua breve vita non riesce ad accettare che l’idolo delle folle, il trascinatore, la leggenda vivente possa aver voluto la propria autodistruzione: da qui partono infatti mille domande e interrogativi da parte dei fan. “E se fosse ancora tra noi?”, “E se fosse stato ucciso?”

Elvis è il Rock’n’Roll. È un’icona del suo tempo, e come i giovani del suo tempo ha paure e desideri, manie e passioni, come quella per le pistole, che alla fine della sua vita arrivano ad un numero di 250, Negli ultimi periodi infatti non esce mai di casa senza la sua magnum 44. Nei suoi sogni di ragazzo c’era quello di divenire un poliziotto, e a 35 anni ottiene il distintivo, a Beverly Hills.

Secondo una delle teorie più accreditate, Presley sarebbe stato uno dell’agente delle forze anticrimine della sezione narcotici pericolosi; l’incarico gli sarebbe stato conferito nel 1970 dal presidente Nixon in persona, con cui ha davvero avuto un incontro per discutere del fenomeno hippie tra i giovani, condizionato proprio dalla nuova musica inglese; ma nell’ambito dell’indagine sul giro di narcotrafficanti nel mondo dello spettacolo qualcosa non avrebbe funzionato, e secondo questa tesi sarebbe stata proprio l’FBI a far sparire “il Re” e a  farlo tornare tra noi con un’altra identità. Che sia vero o falso, per ora nulla è dimostrato.

File:Elvis-nixon.jpg - Wikipedia

 

C’è un’altra ipotesi possibile: secondo lo scrittore John Parker, che ha fatto una ricerca su oltre 3000 pagine di documenti segreti, Elvis sarebbe stato eliminato dalla mafia americana: il padre vendette il suo’aereo  a Fred Pro, presidente di una compagnia finanziaria al centro di un’indagine internazionale sull’ emissione di lettere di credito e certificati di deposito falsi. L’FBI avrebbe chiesto la collaborazione del cantante per incastrare Pro, ma il giorno in cui Elvis dovrebbe testimoniare, muore, fatto che per alcuni non è solo una coincidenza. Ad avvalorare questa ipotesi vi sarebbe il fatto, emerso solo solo negli anni ’90, che il medico che aveva certificato la morte nel ’77 aveva espresso la diagnosi di arresto cardiaco – senza specificare altro -,  che il cantante era morto per un’ overdose di cocaina. Anche Sonny West, una sua ex guardia del corpo, racconta nel libro “Elvis Aaron Presley”:

Prendeva pillole per dormire, e pillole per svegliarsi. C’è stato momento in cui credette di morire

Il medico personale di Presley è convinto invece che la morte sia dovuta a cause naturali. Soffriva  di pressione alta, aveva una patologia alle coronarie e un grave livello di obesità, tutte cose che insieme avrebbero potuto naturalmente provocare un infarto. D’altro canto, anche le stelle muoiono. Ancora oggi a Graceland migliaia di persone vanno in pellegrinaggio nella sua villa e possono percorrere ogni stanza in cui è vissuta la leggenda; tutte le stanze, tranne la camera da letto, dove, secondo un’ennesima teoria, vive, assistito dalla servitù.


Elvis è probabilmente il primo e il più grande esempio di morte indiretta, Si è disintegrato davanti  agli americani che lo seguivano a Las Vegas negli ultimi spettacoli e che seguivano i suoi sbalzi di peso, le crisi depressive e la fine del mito. E’ la rappresentazione della nascita e delle conseguenze che rappresentano il sogno americano del secolo scorso.

Elvis Presley è, in ogni caso, il padre della concezione odierna della musica. Senza di lui si sarebbe sviluppata in maniera differente e forse il Rock, in origine derivato dal Rock ‘n Roll e dal Rockabilly, non sarebbe mai esistito. Che sia realmente morto o meno, ora avrebbe più o meno 90 anni. Novanta anni di storia che non ci sarebbero mai stati  senza di lui; e in ogni caso rimane nei cuori dei fan, per cui rimarrà sempre immortale. Dunque, che la corona del Re del Rock luccichi ancora a lungo.

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