Il termine inglese “prude” significa “bacchettone”, “pudico” come il cosiddetto dress code che vige in alcune scuole (dico “vige” perchè viene trattato come una vera e propria legge) .
Trovo che imporre agli studenti come vestirsi sia limitante per la loro espressività e, molto più semplicemente, inutile.
É abbastanza deprimente che la nostra società si concentri sull’imporre regole su ció che non ha bisogno di essere regolato, lasciando invece in secondo piano quello a cui ci sarebbe bisogno si prestasse attenzione.
Quando si parla di rispetto, bisogna scindere apparenza e sostanza, dato che il vero rispetto si dimostra negli atteggiamenti; eppure, ancora adesso, mi tocca sentire infiniti monologhi su come la lunghezza della mia gonna sia inopportuna: potrebbe distrarre i professori!
Sarà un problema del professore se la sua mancanza di professionalità è tale da perdere il filo del discorso per un paio di gambe.

Guardate queste due immagini: la prima potrebbe facilmente rappresentare un tipo di abbigliamento che rispetta il dress code, la seconda no.

 

Vedo differenze nel tipo di stile e di capi, ma non riesco a vedere come un i vestiti della prima foto siano indice di rispetto e quelli della seconda no.

Ora, soffermiamoci sul fatto che questa critica sul vestiario venga fatta sempre alle studentesse e mai agli studenti. Perché non si usa dire anche a loro che, anche se è estate, i pantaloni corti non sono adeguati al contesto scolastico?
Gli uomini sono sempre passivi, le vittime provocate e distratte dal corpo femminile, la cui sola esistenza viene sessualizzata.

Ecco quello su cui dovremmo focalizzarci: il sessismo, nel 2021, é ancora argomento di discussione.

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