La Polonia di recente è stata teatro di avvenimenti che non sono passati inosservati agli occhi dell’opinione pubblica mondiale. Per raccontarli al meglio ho chiesto l’aiuto di Giulia Demontis, ventenne di Varsavia.

 

Ciao Giulia e grazie mille per la disponibilità! Innanzitutto, tu vivi in Polonia ma tuo padre è italiano: quali sono le principali differenze che hai potuto notare tra i tuoi due Paesi?

Ciao, sono molto felice di poter fare questa intervista e sì, mio padre è italiano. Le prime differenze che ho notato sono le seguenti: in Italia le persone sono molto più tolleranti alla diversità, invece qui sono molto più chiuse alle nuove conoscenze. In Italia è difficile trovare lavoro, invece in Polonia c’è tanto lavoro e se cerchi davvero qualcosa la trovi con tranquillità. Un’altra cosa positiva del mio Paese e che l’università è gratis.

 

Cosa puoi dirci delle recenti prese di posizione del governo polacco sull’aborto?

Da quando il governo polacco ha vietato l’aborto le donne possono ricorrere ad esso solo se vengono violentate o se sono malate e non possono mantenere la gravidanza. Se invece si scopre che il feto è malato e tu stai male allora nessuno farà niente, si potrà abortire solo se il feto dovesse morire. Per questo sono già morte 3 o 4 donne in ospedale, tutte sotto i 30 anni, i dottori non potevano fare niente perché dovevano attendere la morte del feto e mentre aspettavano le donne hanno sviluppato una sepsi. Alla fine sono morte loro e i bambini, è stata una tragedia. Nessuna donna avrebbe dovuto sopportare una cosa del genere. Da quel momento il governo polacco non ha fatto niente e ad oggi probabilmente sono morte molte altre donne per questo.

 

 

 

 

 

 

                   

protesta a Varsavia

 

 

E per quanto riguarda i migranti al confine con la Bielorussia?

I migranti al confine con la Bielorussia fino a oggi non sono passati in Polonia, sono rimasti tutto l’inverno fuori al freddo. Sono morte molte persone per la fame ed il freddo. Nessuno ha potuto aiutarli perché al confine c’erano i militari e se avessi voluto dare qualcosa a queste persone non ti avrebbero dato il permesso, ti avrebbero mandato via. Oggi invece non si sa che cosa sia successo, nessuno dà più notizie, molto probabilmente sono stati portati via e trasferiti nei loro Paesi.

 

Che impatto ha avuto sul vostro Paese il conflitto tra Russia e Ucraina?

La guerra tra Russia e Ucraina non ha avuto un impatto così grande da noi. Stanno solo arrivando molte persone dall’Ucraina. Ci sono tanti polacchi che aiutano gli ucraini, per esempio dando loro cibo e cercando loro una casa dove poter stare. Si può dire che molto dell’aiuto che ricevono gli ucraini sia grazie ai cittadini polacchi che si sono mobilitati e cercano in tutti i modi di dare una mano a questa povera gente, quindi sono molto fiera del mio Paese per la grande mano che sta dando.

 

I media come stanno gestendo queste questioni spinose? Quanta libertà hanno?

I media parlano molto di cosa sta succedendo in Ucraina, penso che stiano gestendo abbastanza bene la situazione, cercano in tutti modi di tenerci aggiornati e hanno abbastanza libertà per esprimersi liberamente sulla faccenda. Per quanto riguarda la questione dell’aborto invece ci sono dei media che dicono la verità, mentre altri mentono per restare nelle grazie del governo.

 

Quanto spazio è lasciato all’opposizione?

In generale l’opposizione ha uno suo spazio libero, tutto è abbastanza tranquillo.

 

In quanto cittadina polacca, ti senti tutelata e protetta dallo Stato in cui vivi?

Sì, mi sento protetta, non è pericoloso qui. L’unica cosa che mi preoccupa è la nuova legge sull’aborto: la donna rischia sempre molto perché appunto anche se stesse male i dottori non farebbero nulla a meno che il feto non fosse morto e sicuramente nessuna donna vorrebbe affrontare una situazione così tragica

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